Oggi, molte aziende si interrogano su come entrare nel metaverso. Più che lecito, dato il carattere pionieristico del tema unito alle grandi opportunità che analisti e operatori gli attribuiscono.
Come sottolineato in un precedente intervento, non esiste un solo metaverso, e non può quindi esserci una sola strategia di ingresso. Di fronte al grande quesito “come entrare nel metaverso?”, il primo nodo da sciogliere riguarda il “tipo” di metaverso da costruire: un ambiente proprietario nel quale realizzare esperienze innovative per i dipendenti, i partner e, più in generale, gli stakeholder aziendali? Uno showroom o un negozio aperto a tutti gli utenti di uno specifico mondo virtuale, nel quale vendere prodotti fisici e asset digitali? Un’esperienza in-game connessa ai valori del brand? A seconda dell’obiettivo viene formulata la strategia, si definiscono le eventuali piattaforme da utilizzare e i tool di sviluppo: solo allora è possibile avere una stima dei tempi e dei costi di realizzazione dell’esperienza.
Come entrare nel metaverso e pianificare i costi
Partendo dai costi, si rileva grande variabilità: a titolo d’esempio, creare un ambiente virtuale proprietario non comporta costi di digital real estate, che invece sono impattanti nel caso il proprio progetto coinvolga una piattaforma (come Roblox o Decentraland) già popolata di utenti in-target con la propria offerta. A tal proposito, fece parlare di sé la mossa di Republic Realm, che acquistò un terreno digitale in Sandbox per un valore (equivalente) di 4,3 milioni di dollari. Proprio come nel mondo reale, il costo del real estate dipende dalle dimensioni e dalla location.
Proseguendo con l’esempio precedente, una volta acquistato il terreno occorre poi mettere in conto dei costi – tutt’altro che irrisori – di sviluppo dell’esperienza. Le variabili in gioco sono molte, ma i fattori da tenere in considerazione sono noti: costo di sviluppo, di implementazione e di gestione del metaverso, ma anche costi di hosting e di aggiornamento dell’esperienza. Primo in ordine di importanza è il costo di sviluppo, che dipende appunto dal tipo di esperienza e dagli strumenti che la piattaforma mette a disposizione di chi vuole costruire una presenza nel metaverso. Il tema fondamentale, sotto questo profilo, è la customizzazione: anche se varie piattaforme forniscono dei building block accessibili senza particolari competenze, creare un’esperienza immersiva, personalizzata, in linea con i valori del brand e, soprattutto, innovativa, comporta costi importanti di sviluppo, oltre alla continua integrazione di nuove funzionalità sulla base del comportamento degli utenti e dei feedback ricevuti.
Dal canto loro, i tempi sono strettamente connessi ai costi e dipendono dal tipo di esperienza che l’azienda vuole creare, dal livello di innovazione e, ovviamente, dalla disponibilità di risorse dedicate, che a loro volta influenzano i costi. Nonostante molti abbiano del metaverso l’immagine di una realtà virtuale (associazione solo parzialmente corretta), il costo dei dispositivi di fruizione dell’esperienza (visori) è basso, poiché il metaverso è solitamente accessibile con un comune browser.
I costi dell’enterprise metaverse
La situazione è solo parzialmente diversa qualora si opti per un metaverso proprietario, svincolato da una piattaforma consumer esistente. Le differenze più significative rispetto al caso precedente sono due: l’assenza di costi di real estate e, parallelamente, l’assenza di building blocks su cui costruire il proprio metaverso. Ciò significa che, a livello puramente teorico, il risparmio sulla prima voce potrebbe essere compensato (e superato) da un ulteriore incremento dei costi di sviluppo. Si pensi, a tal fine, a quei brand che hanno sviluppato veri e propri giochi interattivi e stand-alone per i propri clienti (come Louis – The Game di Louis Vuitton).
Il metaverso enterprise può essere molto costoso. Oltre a tutte le voci di spesa di cui sopra, bisogna aggiungere che non sempre le imprese dispongono di personale interno con le giuste skill. Aumentando gli use case dell’enterprise metaverse (formazione interna, collaboration, customer engagement, eventi aziendali…) e la qualità dell’esperienza, l’impegno economico dell’azienda diventa sempre più pressante, e il ROI rischia di diventare incerto, quanto meno nel breve periodo.
Come entrare nel metaverso: un’opportunità per tutte le imprese
Per rispondere alla domanda “Come entrare nel metaverso” è fondamentale che, all’interno della strategia, le imprese valutino tutte le fonti di costo e i tempi di realizzazione.
D’altronde, però, il metaverso non deve essere un’esclusiva di grandi brand internazionali con budget milionari, bensì un’opportunità per tutte le imprese. A tal fine, stanno nascendo piattaforme Software as-a-service (SaaS) in grado di abbattere buona parte delle voci di costo e di ridurre i tempi esecutivi dei progetti, garantendo comunque esperienze appaganti e immersive. Il primo grande beneficio di queste piattaforme è la semplicità di uso: in quanto servizi cloud, non richiedono installazioni locali né personale IT dedicato agli aggiornamenti e alla manutenzione, e neppure investimenti in hardware. La semplicità d’uso è garantita anche dall’impiego di un approccio low code, mentre l’hosting è compreso nel costo della piattaforma, che di per sé segue un modello di pricing as-a-service.
In questo modo, tutte le imprese possono gradualmente fare propri i vantaggi del metaverso, impostando un percorso di adozione rapido e progressivo, e mantenendo sempre grande razionalità sotto il profilo della spesa.